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Il valore del mio tempo

  In un mondo dove tutto sembra correre, dove i contenuti si consumano in pochi secondi e il valore si misura in clic, io scelgo un’altra via. Una via fatta di p resenza , profondità e verità . Il mio lavoro non è pensato per chi passa per caso. Non scrivo, non creo, non progetto per i curiosi. Lo faccio per chi sente . Per chi ha deciso di evolvere . Per chi vuole camminare con maggiore consapevolezza verso il proprio benessere interiore, personale e professionale. Quello che sto costruendo - libri, esperienze sensoriali, contenuti creativi che forse porterò anche qui - nasce da una visione chiara: offrire strumenti veri, sentiti, utili . Perché la crescita è un atto d’amore verso se stessi. Sì, il mio lavoro richiede tempo. Richiede presenza, dedizione, scelte coraggiose. E lo dico con fermezza: non è per tutti. di ascoltare, di aprirsi a nuove possibilità. È per chi sa che anche un libro, una frase, un rituale, può cambiare la giornata. A volte anche la vita. È per chi sceglie ...

Il tempo delle cose buone.

Da che ho memoria, ho sempre amato muovermi e lavorare. Soprattutto in quei campi dove mi sentivo più abile.
Quando qualcosa ti appassiona, la fai più spesso. E si sa… con la pratica si affinano le tecniche, e i risultati diventano sempre più performanti.

L’altro giorno, parlando in ufficio con un collega del lavoro di studio e analisi di mercato a cui mi dedico quasi ogni giorno da mesi, mi ha detto:

"Ma non esiste un modo per abbreviare tutto, magari cliccando un tasto?"

Quella domanda, così fanciullesca, mi ha fatto sorridere.
Perché è una tendenza comune: volere tutto subito, tutto e ora.
Ma, come ci insegna la natura, anche un seme ha bisogno di tempo per germogliare e portare frutto. E non solo: ha bisogno di cura.
Va seguito, giorno dopo giorno. Prima attecchisce, poi genera radici forti… e solo allora comincia a dare frutti.
Ma anche dopo, perché resti sano, dobbiamo continuare a prendercene cura.

Questo processo vale per tutto.
Quanto più grande è l’impegno, tanto più grande sarà il risultato.

Al mio collega ho risposto che io ho scelto di fare quello che faccio.
E quello che faccio, nel suo processo, mi insegna.
Se potessi pigiare un tasto e ottenere tutto subito, mi perderei qualcosa di fondamentale: l’apprendimento.
E per come sono fatto io, che amo approfondire, conoscere, scoprire come funzionano le cose… non sarebbe la stessa cosa.

Perché a me non basta sapere.
A me piace creare.
Con tutta la follia che mi appartiene.


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