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Il valore del mio tempo

  In un mondo dove tutto sembra correre, dove i contenuti si consumano in pochi secondi e il valore si misura in clic, io scelgo un’altra via. Una via fatta di p resenza , profondità e verità . Il mio lavoro non è pensato per chi passa per caso. Non scrivo, non creo, non progetto per i curiosi. Lo faccio per chi sente . Per chi ha deciso di evolvere . Per chi vuole camminare con maggiore consapevolezza verso il proprio benessere interiore, personale e professionale. Quello che sto costruendo - libri, esperienze sensoriali, contenuti creativi che forse porterò anche qui - nasce da una visione chiara: offrire strumenti veri, sentiti, utili . Perché la crescita è un atto d’amore verso se stessi. Sì, il mio lavoro richiede tempo. Richiede presenza, dedizione, scelte coraggiose. E lo dico con fermezza: non è per tutti. di ascoltare, di aprirsi a nuove possibilità. È per chi sa che anche un libro, una frase, un rituale, può cambiare la giornata. A volte anche la vita. È per chi sceglie ...

Un maestro travestito

Il mio percorso è iniziato quasi tre anni fa, quando ho deciso di costruire una vita diversa.

Ho cominciato a far capolino online, sperimentando in un campo che non era del tutto in linea con ciò che sono… e ho fallito.
Ma è stato comunque un ottimo trampolino.
Mi ha insegnato, mi ha temprato, mi ha fatto esplorare.
Mi ha dato strumenti, consapevolezza e - soprattutto - non mi ha fatto mollare.
Ho guardato quel fallimento negli occhi e gli ho detto:
"Ok, va bene. Ma io valgo. E continuo a crederci."
Ho dato fiducia all’Esistenza.
E lei, con il tempo, mi ha dato un’altra opportunità: il Self Publishing.
Il self publishing non è solo business.
È scrittura. È creazione. È comunicazione. È arte.
È ciò che sono.
Ora sono su un binario che mi appartiene.
E la cosa più bella?
Non sarei qui… senza quel primo “errore”.
Come dico sempre: è stato un trampolino.
Un maestro travestito.
C’è chi si arrende al primo tentativo.
E certo, ognuno ha le sue ragioni.
Come io avevo le mie per continuare a crederci, per continuare a credere in me stesso.
Perché - diciamocelo - te lo sei chiesto anche tu, no?
"Cos’hanno gli altri che ce la fanno, che io non ho?"
La risposta spesso è semplice: costanza. Fede. Coraggio. Azione.
Mi capita spesso di incontrare persone che vivono nell’attesa.
Nella lamentela. Nel “prima o poi succederà qualcosa”.
È la trappola più subdola di tutte.
Non è fatta di cattiveria… è fatta di abitudine. Di cultura. Di condizionamento.
Ti dicono che la vita è questa: lavora, sopporta, risparmia, aspetta la pensione.
Magari vinci al Superenalotto.
E intanto… muori dentro. Lentamente.
Anche io ci sono finito dentro, per un bel po’.
Ma poi - per fortuna - mi sono svegliato.
Ho cominciato a sentire che qualcosa non tornava.
Che la mia anima non era fatta per aspettare.
E così… ho rotto la bolla.
Ho cominciato a scegliere.
A mettermi in cammino.
A creare.
A rischiare.
A credere che una vita diversa fosse possibile.

Quello è stato il momento in cui ho acceso i motori… e da allora non si sono più spenti.

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