Un tempo per ogni cosa

Oggi ho rivisto un amico.

Abbiamo camminato insieme tra le strade di campagna, parlando di vita, di scelte, di libertà.

Mi ha raccontato di un legame che lo tiene fermo, lo consuma.

Sa che non è giusto, ma resta lì - come chi osserva la porta aperta e sceglie di non uscire.

L’ho ascoltato in silenzio.

Un tempo avrei cercato di spronarlo, di scuoterlo, di mostrargli il sentiero che io stesso sto percorrendo.

Oggi no.

Oggi ho solo provato gratitudine per il cammino che ho fatto e per il coraggio di non restare dove non sono più io.

Arriva un momento, nel viaggio, in cui ti accorgi che non tutti camminano al tuo stesso passo.

Alcuni si fermano.

Altri girano in tondo, nello stesso cerchio di abitudini, paure e lamentele.

E tu - che hai scelto di evolverti, di guardare oltre - inizi a sentirti “diverso”.

Per un po’ provi a tornare indietro, a spiegare, a trascinare.

Ma poi capisci: non è tuo compito risvegliare chi dorme.

La crescita, quella vera, è silenziosa.

Non fa rumore, ma cambia tutto.

E quando cambi tu, inevitabilmente cambiano anche le distanze.

Non per superbia, ma per vibrazione.

Non per mancanza d’amore, ma per rispetto verso la tua energia.

Smetti di sentirti in colpa.

Non tutti sono destinati a seguirti, e va bene così.

Chi è pronto troverà la strada, proprio come hai fatto tu.

E gli altri, forse, si accorgeranno della tua luce - quando avranno bisogno di un segnale nel loro buio.

Nel frattempo, tu continua a crescere, a creare, a respirare la tua libertà.

Perché il mondo ha bisogno di anime che si espandono, non di chi resta fermo ad aspettare.